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giovedì 13 marzo 2014

Liberismo o schiavismo?

Abbiamo parlato già molte volte di liberismo, dato che è la teoria economica, filosofica e politica a cui sono sempre più devoti l'Unione Europea e ovviamente i burattini che questa impone, uno dopo l'altro, al governo del nostro Paese (Monti e Letta prima, Renzi oggi).

In questo post però tralasceremo gli aspetti tecnici (che puoi leggere in questo articolo) e ci concentreremo su quelli ideologici. Il termine "liberismo" evoca chiaramente il concetto di libertà, un valore universale che mai nessuno si sognerebbe di criticare o mettere in discussione. Per questo non si può essere contro il liberismo, perchè altrimenti si viene additati come retrogradi e nemici della libertà.

Ma la libertà di chi? E soprattutto: da cosa? 

Rispondendo a queste due semplici domande potremo finalmente renderci conto della manipolazione semantica e ideologica a cui siamo costantemente sottoposti da qualsiasi mezzo di informazione e carica istituzionale da ormai qualche decennio a questa parte.

Per rispondere alla prima domanda (il "Chi?") basti considerare che la dottrina liberista si basa sulla deregolamentazione dei mercati e sull'azzeramento dell'intervento pubblico nell'economia (quindi privatizzazioni, svendita patrimonio pubblico, pareggio di bilancio e, ovviamente, sempre meno welfare e diritti sociali). In sostanza si vuole dare ai privati tutto ciò che ora è pubblico. Ma dire che la libertà assicurata dalla teoria liberista sarebbe a vantaggio dei privati è riduttivo, per non dire semplicistico. In realtà sappiamo bene che poche persone potrebbero permettersi di acquistare società come ENI, Poste Italiane, Finmeccanica, o perfino il Colosseo e la Torre di Pisa, e una volta che queste saranno passate in mano ai privati non saranno più di tutti noi (proprietà pubblica vuol dire questo, a differenza di quello che propaganda il fanatismo liberista), ma bensì di quei signori che avevano capitali a sufficienza da poterle acquistare. Quindi la libertà liberista avvantaggierà si i privati, ma solo alcuni. E chi più precisamente? Restando in Italia, da questi dati del 2008, apprendiamo che il 50% delle famiglie detiene solamente il 10% del patrimonio nazionale complessivo, mentre il 10% delle famiglie detiene praticamente la metà della ricchezza totale. E la forbice continua ad allargarsi, come ci racconta questo articolo della Stampa. A questo punto possiamo quindi concludere che la libertà dei liberisti è di chi detiene sufficienti capitali da potersene avvantaggiare, ovvero quel 10% della popolazione che attualmente detiene la metà della ricchezza nazionale e che in questo modo riuscirebbe ad incrementare a dismisura e senza ostacoli il proprio patrimonio.

Una volta capito che la libertà a cui si fa riferimento è quindi quella dei grandi capitalisti, non resta che chiedersi: libertà si, ma da chi? Ma è chiaro: dallo Stato, dal pubblico! Il fatto che, nei secoli, proprio tramite lo Stato e le sue regole (economiche, civili e sociali), il 90% degli italiani siano riusciti ad organizzarsi in modo da evitare che pochi avidi e assetati di potere potessero schiavizzare e sfruttare la stragrande maggioranza della popolazione, comincia ad essere una situazione opprimente e inaccettabile per il grande capitalismo. Rispondere alla seconda domanda quindi è ancor più facile che rispondere alla prima: vogliono liberarsi dallo Stato. Vogliono liberarsi da noi e soprattutto dai nostri diritti.

Come diceva Malcolm X: "Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono." E' così che una guerra diventa accettabile se la chiamano missione di pace ed è così che una nuova forma di schiavitù dei popoli diventa libertà se la chiamano liberismo. Questo è il grande potere delle parole e dei mezzi di informazione di massa.

Dobbiamo stare attenti, e andare oltre la superficie delle parole. Solo così potremo finalmente riappropriarci delle nostre vite e iniziare a costruire, tutti insieme, un mondo che sia davvero libero.

1 commento:

  1. Sono liberi di arricchirsi e il resto è libero di impoverirsi questa per me è l'unica libertà che oggi abbiamo .ma hanno fatto male i conti ,si può vivere anche con poco.

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