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giovedì 20 marzo 2014

Quello che devi sapere prima di farti comprare con 80 euro

Doveva essere il governo del fare quello di Matteo Renzi, ma finora gli unici documenti prodotti dal nuovo esecutivo sono solamente delle slides, carine e fantasiose certo, ma pur sempre slides. Non un decreto legge, non un disegno di legge.

Tra gli svariati annunci e spot elettorali che si sono susseguiti nelle ultime settimane, il più sbandierato e rilevante è senz'altro quello che riguarda i famosi 80 euro in più nella busta paga di 10 milioni di lavoratori italiani a partire dal 27 di maggio (due giorni dopo le europpe, ma guarda un po').

A chi chiedeva lumi sulle coperture di tale manovra, Renzi rispondeva che sarebbe bastato aspettare qualche giorno e il piano di Cottarelli sulla Spending Review avrebbe fugato ogni dubbio. Ebbene, ecco qui il famoso piano Cottarelli, anche lui evidentemente contagiato dalla slides-mania che da qualche settimana dilaga dalle parti di Palazzo Chigi.

Questa volta però niente pesciolini rossi, ma solo numeri e grafici. In particolare il commissario alla Spending Review individua risparmi totali per 7 miliardi nel 2014, 18,1 miliardi nel 2015 e 33,9 miliardi nel 2016. Ma da dove saltano fuori queste cifre? 

Parlamentari e senatori possono stare tranquilli, i loro stipendi e privilegi ne escono illesi anche questa volta. Chi invece fa bene a preoccuparsi sono i dipendenti pubblici, dato che gli esuberi previsti ammonteranno ad almeno 85.000 unità. 

Altri tagli importanti riguardano poi quelli che Cottarelli definisce affettuosamente i "trasferimenti inefficienti", ovvero i trasferimenti alle imprese (specie trasporti e istruzione), le indennità di accompagnamento a ciechi, sordomuti e invalidi civili e le pensioni di invalidità. In totale, dai "trasfermienti inefficienti", si potranno risparmiare due miliardi quest'anno, 4,4 nel 2015 e 7,1 nel 2016. 

Altro cospicuo risparmio deriverebbe poi da tagli e risparmi su difesa, sanità e pensioni: 2,2 miliardi quest'anno, 5 l'anno prossimo e 7,9 tra due anni. In particolare a venir preso maggiormente di mira è il settore delle previdenza, ma chi percepisce pensioni d'oro non si spaventi, può continuare a far sogni sereni. I tagli riguarderanno infatti le vedove e gli orfani di guerra, di cui sarà dimezzato il peso in bilancio, e le pensioni di reversibilità (la quota di pensione che la vedova continua a percepire dopo la morte del marito). Inoltre ci sarà il blocco dell'indicizzazione all'inflazione delle pensioni, e le donne, come gli uomini, dovranno versare contributi per 42 anni, e non più per 41, prima di aver diritto alla pensione di anzianità. Della serie: volevate la parità? Pedalate.

Come al solito conviene prendersela con i più deboli, con i dipendenti pubblici, i pensionati, gli invalidi, le vedove e gli orfani. Ancora una volta il nemico è il welfare, l'istruzione, la sanità, la previdenza e l'assistenza sociale. Per l'ennesima volta l'Italia più numerosa e bisognosa è chiamata a piangere lacrime di sangue mentre la casta politica, i maxi evasori del gioco d'azzardo e chi ogni mese riscuote pensioni da 90.000€ continuano tranquillamente a bearsi dei propri privilegi. 
 
A questo punto ci chiediamo: ma Renzi crede davvero che noi italiani siamo tanto meschini e superficiali da farci comprare con 80 euro, per giunta macchiati della disperazione e dei sacrifici di anziani, invalidi e orfani, senza contare tutti i tagli allo stato sociale e ai servizi pubblici?

Noi confidiamo in un'Italia informata, che conosce i veri problemi ed è stufa di farsi prendere in giro da politici venditori e mutaforma. Noi confidiamo in un'Italia che non si lascia abbindolare dall'elemosina concessa da una casta piena di privilegi, specie se si tratta di uno spot elettorale per le prossime europee. Noi confidiamo in un'Italia unita, che pretende sovranità, giustizia e dignità. Per tutti.

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