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sabato 2 agosto 2014

Tagliare la spesa per diminuire le tasse e rilanciare la crescita? UNA BUFALA!

In questo articolo vogliamo sfatare uno dei mantra che viene ripetuto più spesso negli ultimi anni, quello secondo cui dobbiamo tagliare la spesa per diminuire le tasse e rilanciare la crescita. In effetti il ragionamento sembra filare, non è vero? Se lo Stato la smettesse con la sua stupida spesa improduttiva noi dovremmo pagare meno tasse, potremmo spendere di più, e l'economia tornerebbe a prosperare. Eh già, sembra non fare una piega.

Ma purtroppo la realtà è un po' più complessa di così. Innanzi tutto bisogna capire che la spesa pubblica, perlomeno nella stragrande maggioranza dei casi, non consiste nello scaricare vagonate di soldi nella bocca di un vulcano come vorrebbero farci credere. Non esiste. Che vi piaccia o no, la tanto odiata spesa pubblica è il primo motore della crescita, dato che finisce sempre per tradursi in redditi privati: gli stipendi pubblici, le pensioni, gli assegni di disoccupazione, ma anche le grandi opere, sono tutti soldi che vanno a finanziare i consumi di chi li riceve e quindi a dare nuova linfa all'economia del Paese. Certo, saremmo tutti più contenti se scandali come quello dell'Expo o del Mose non si ripetessero, ma è proprio per questo che esistono la magistratura e le leggi. Non vi sembra un po' troppo comodo cavalcare la sacrosanta indignazione popolare solo per proclamare la dannosità della spesa pubblica?

Quindi se da un lato decidi di tagliare la spesa pubblica e dall'altro, con quanto risparmiato, di ridurre le tasse, in realtà non stai facendo nulla per rilanciare l'economia. Si tratta di una mera scelta politica che ha il solo effetto di trasferire risorse dal settore pubblico a quello privato, e sulla desiderabilità di una simile manovra ci sarebbe molto di cui discutere. Noi, onestamente, preferiamo poter contare su uno Stato sociale che non ci lascia morire di fame solo perchè il mercato decide così; preferiamo un'istruzione pubblica libera ed accessibile a tutti ad un'istruzione privata contaminata da interessi privati e ad esclusivo beneficio di chi se lo può permettere; preferiamo una sanità pubblica che guardi prima alla nostra salute e solo poi al nostro portagogli rispetto ad una sanità privata in cui l'ordine delle due fasi è invertito. Ma ora sicuramente balzerà fuori qualcuno a sbraitare: "Sì, ma il servizio pubblico fa schifo! Siete mai entrati dentro una scuola? E dentro un ospedale? Lo Stato non è in grado di offrire questi servizi, facciamolo fare ai privati che sono più belli e efficienti!". A questo simpatico urlatore da piazza vorremmo chiedere se sa da quanti anni il servizio pubblico è vittima di tagli a investimenti e spesa. Ma questa è un'altra storia, e ne avevamo già parlato qui a proposito di Trenitalia.

Quello che ci interessa dimostrarvi adesso è che chi ci viene a dire:"Tagliamo la spesa pubblica per diminuire le tasse e rilanciare l'economia" è un bugiardo. E questo non solo perchè, come detto poco più su, il tutto si traduce in un simpatico giochino a somma zero. La realtà è ancora peggiore di così. Come scrivemmo in questo articolo, in occasione del Consiglio europeo dello scorso 2 giugno, le raccomandazioni che arrivano da Bruxelles raccontano tutta un'altra storia. Se il governo Renzi, nel DEF di aprile, aveva previsto di mantenere la spesa pubblica al 2,6% del PIL nel 2014, ora l'Europa ci chiede di accelerare. Per questo Renzi adesso inizia a parlare di portarla al 2,3 %. Ma non è tutto. Sempre nelle raccomandazioni del Consiglio europeo all'Italia è esplicitamente espressa la necessità di giungere al pareggio di bilancio entro l'anno prossimo. Sapete che cosa vuol dire tutto ciò? Che in realtà tutti i tagli e le privatizzazioni che ci vengono proposte non serviranno affatto a finanziare una diminuzione della pressione fiscale, ma solo a ridurre il deficit pubblico. D'altronde nonostante i famosi 80 euro, la spending review, e tutte le altre trovate pubblicitarie di Renzi, il DEF affermava chiaramente già ad aprile che la pressione fiscale nel 2014 sarebbe aumentata dello 0,2%.

Allora cosa volete fare? Volete continuare ad essere le pedine inconsapevoli di interessi economici e finanziari in palese contrasto con i nostri più elementari diritti solo perchè un pugno di economisti inviati appositamente da Goldman Sachs e dalla Troika ci dicono che dobbiamo farlo? Allora continuate pure a odiare il pubblico come se fosse di altri e ad amare il privato come se fosse vostro, ma ora sapete benissimo che le cose non stanno così.

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